martedì 15 settembre 2009

A caccia di streghe, di cibo e di ciò che ne consegue ....


Strega chiama strega ... quando si dice il caso ....

Domenica passata, io, la sore, l'amica della sore e la nipo, abbiamo deciso di goderci una giornata tutta al femminile e, a differenza di altre volte, non ci siamo date alla pazza gioia facendo shopping come delle invasate, ne tantomeno abbiamo fatto tappa all'ikea (mi manchi mitica Billy, non sai quanto!!) ma abbiamo deciso di dedicare l'intera giornata alla scoperta delle bellezze della Valdera, e precisamente del piccolo borgo di Lari e delle zone limitrofe.


La cittadina in questione si trova sita tra le colline pisane, a pochi chilometri dalla mia città, in mezzo a una campagna rigogliosa. Lari o "Lars" come la chiamavano gli etruschi, ha mantenuto intatta tutta la sua bellezza di borgo medievale, ricca di storia e genuinità contadina. Tra i vicoli caratteristici ci si imbatte nella oramai nota sede della Pasta Martelli famosa in tutto il mondo per la qualità e per la carinissima confezione gialla che racchiude 4 tipi di formati di pasta. La famiglia produce pasta artigianale dal 1926 mediante trafilatura in bronzo, con questa tecnica la pasta è più buona ma soprattutto porosa in modo tale da assorbire meglio ogni tipo di salsa. Per maggiori informazioni e curiosità vi rimando al video in fondo al post dove la famiglia al completo viene intervistata nientepopodimenochè da Linea Verde. Ma torniamo al paese di Lari e alla sua storia ...


Passeggiando sotto le mura del castello, un'antico mastio datato XI secolo, si avverte un'atmosfera quasi surreale ... Fortunatamente domenica il cielo era limpido e la temperatura gradevole, ma chissà come mai, mi sono subito immaginata come sarebbe stato ammirare questo paesaggio in autunno con la bruma sottile e impalpabile che sale dai campi, l'odore della legna appena bruciata e il profumo del mosto appena pestato ...



La fortuna ha voluto che il castello fosse aperto ... 4 euro da dare al custode, senza guida, ma opuscoli alla mano tutte entusiaste e fiere della decisione di trascorrere una domenica "molto culturale" (quindi diversa ^__^) ci addentriamo ...


Concentrate nel capire qualcosa sull'origine del mastio dagli affreschi e dalle notizie un po' approssimative degli opuscoli, in nostro aiuto è accorso un aitante signorotto un po' attempato che ci ha fatto da guida per tutto il percorso. Nel frattempo devo ammettere che venivo un po' distratta dal panorama che si poteva ammirare dalle varie finestre e dai balconi e comunque mi sono riproposta che appena trovero' un po' di tempo mi documentero' meglio.


La cosa che mi ha più colpito dei racconti del custode, è stata la storia del castello nei secoli, nato sopra a una collina dove sorgeva un fiorente villaggio etrusco, diventato prima una torre di vedetta e di conseguenza una fortezza difensiva usata dai pisani per proteggersi dai continui attacchi dei fiorentini che volevano conquistare tutto il territorio.


Col passare del tempo però questa è passata da sede di tribunali ecclesiastici a prigioni proprio nel periodo della caccia alle streghe, ed è proprio qui che ho scoperto la storia di Gostanza da Libbiano, una povera levatrice accusata di stregoneria alla fine del XVI secolo.


Gostanza abitualmente adoperava degli infusi preparati da lei stessa, come la maggior parte delle donne contadine dell'epoca, ma in seguito alla morte di alcuni bambini fu incarcerata nella fortezza e venne sottoposta al tormento del tratto di fune ( e qui non voglio scendere nei dettagli che è meglio...) Di conseguenza fu mandata a San Miniato davanti al tribunale della Santa (???) inquisizione.


Fortunatamente la donna fu assolta dalle accuse (strano ma vero) .... ma da strega a sorella strega, mi è sembrato doveroso documentarmi meglio sulla sua storia, quindi mi sono comprata in loco un libricino dove vengono descritte tutte le fasi del suo processo.


Nel corso dei secoli la fortezza è stata purtroppo testimone di altre atrocità come omicidi da parte dei gerarchi al tempo del fascismo nei confronti di alcuni partigiani o simpatizzanti filo socialisti, il tutto fino a 1935.


Al giorno d'oggi, tra le mura trasudanti di storia, le sale vengono utilizzate per convegni, mostre fotografiche, conferenze e matrimoni civili.


Insomma la morale è che, delle volte, anzi spesso, camminando a testa bassa, tutti in fila come formichine per le caotiche vie del centro, tutti presi dalle nostre storie quotidiane, non ci rendiamo conto che se alziamo un attimino gli occhi, intorno a noi ci sono delle bellezze naturali che tutto il mondo ci invidia, che non costano niente e che ci arricchiscono l'anima.





La ricetta che vi propongo oggi è semplice semplice, ho adoperato gli spaghetti Martelli e li ho conditi con la salsa "Puttaniera", non mi chiedete l'origine e il perchè di questo nome, io praticamente la conosco da quando sono nata ma mia madre non si ricorda affatto ne' chi ne' quando questa salsa è entrata per tradizione nella nostra cucina, l'unica cosa di cui sono certa è che si sposa meraviglisamente con questo tipo di pasta.


Spaghetti Martelli alla "Puttaniera"

Ingredienti:
spaghetti Martelli
1 barattolo di passata di pomodoro
3 spicchi d'aglio
peperoncino qb
olio
sale

Fare un soffritto con l'aglio tritato in piccolissimi pezzettini (meglio se si adopera lo spremiaglio), l'olio e un pizzico di peperoncino. Appena l'aglio diventa dorato versare la passata, ma attenzione, il segreto di questo sugo è proprio quello di non farlo bruciare!!! Salare, aggiungere un pochino di acqua (se necessario) e far cuocere a fiamma bassa, lentamente proprio come si fa con il ragù.
Cuocere gli spaghetti in acqua salata, scolare, condire e servire con una bella grattugiata di parmigiano reggiano.

sabato 12 settembre 2009

Bruschettiamo 2


Devo ammettere che è un periodo che sono in fissa per i peperoni, periodo giusto tra l'altro, sono di stagione, polposi e molto dolci. Sotto l'ombrellone questa estate, oltre alle solite letture di classici e non, ho sfogliato qualche giornaletto di cucina e ho trovato questa bruschetta semplice e veloce ...


Mi sono ricordata, inoltre, che Sabry & Luca hanno posticipato la chiusura della loro raccolta al 30 ottobre, io ho già partecipato con la bruschetta italo-greca (QUI) e mi son detta: ma perchè non partecipare anche con questa?? Detto fatto, a voi la ricetta ...


Bruschetta con peperoni & scamorza affumicata

Ingredienti:
1 peperone giallo
1 peperone rosso
fette di pane toscano tagliate medio alte
120 gr di scamorza affumicata
2 cucchiai di olio evo
sale

Lavare i peperoni, privarli dei loro semi e tagliarli a pezzettini. Scaldare l'olio in una padella antiaderente e unirvi i peperoni. Farli saltare a fiamma alta per qualche minuto, aggiustare di sale, coprire, alzare la fiamma e farli ammorbidire per 10 minuti circa. Nel frattempo, tagliare la scamorza a fettine sottili e il pane. Disporre le fette su una placca da forno (cartaforno sotto) adagiarvi i peperoni e sopra le fettine di scamorza affumicata. Ripassare con un filo d'olio e una leggerissima spruzzata di sale (facoltativa). Infornare per 5 minuti circa affinchè il pane diventi tostato e il formaggio un po' fuso.
Enjoy!

La ricetta è stata presa da: "un mese in cucina" numero di agosto.

martedì 8 settembre 2009

Non solo prosciutto e fichi


Questa si che è stata un piacevolissima scoperta!!! Girovagando nel web alla ricerca di qualcosa di veramente sfizioso e anche un po' fuori dal comune, mi sono imbattuta in questa ricetta molto particolare ... non si tratta della solita pizza e fichi quella classica con il prosciutto crudo, bensì con un ingrediente molto particolare, il formaggio caprino ... Stuzzicata da questo strano connubio di sapori la Susina si è attrezzata e ha sfornato questa delizia divina, si perchè proprio di una miscela paradisiaca si tratta ....


Fichi fichi fichi e ancora fichi!!!!! Gustosi, dolci, carnosi, morbidi e profumati .... quante cose si possono dire su questo frutto di stagione e sul loro molteplice uso, dalle marmellate, alle crostate, all' abbinamento con carni, formaggi, salumi e pane ... ma non divaghiamo, oggi, oltre a questo singolare piatto, vi lascio la ricetta della pizza di mammà ... divertitevi!!! ma soprattutto, siete pronte a leccarvi i baffi?? Si parteeeee!!!!



La pasta per pizza di mamma Neda


Ingredienti per 4 persone:
½ (mezzo kg.) di farina tipo “00”
1 cubetto di lievito di birra

Sciogliere il cubetto di lievito in un bicchiere di acqua calda o nel latte (tiepido). Mettere la farina nella zuppiera e formare al centro un piccolo cerchio dove versare il lievito ormai sciolto. Lavorare il composto con la mano e aggiungere acqua o latte fino a rendere l’impasto morbido ma non acquoso (se questo è troppo molle aggiungere altra farina). L’impasto va preparato almeno due ore e mezzo o tre prima. Quando è pronto fare una croce non troppo profonda e coprirlo con un canovaccio tiepido. Nel frattempo ungere leggermente le teglie sul fondo e ai lati onde evitare che l’impasto si attacchi. Quando la pasta è lievitata spruzzare la spianatoia di un po’ di farina (un cucchiaio di legno basta) e adagiarci sopra l’impasto ormai lievitato. Lavorarlo (se questo è ancora troppo tenero aggiungere dell’altra farina) e rendere quindi il composto più elastico possibile. Spruzzare il tavolo con altra farina, staccare un po’ di pasta e cominciare a stendere. Ricordare bene che l’impasto non deve mai appiccicare se succede aggiungere sempre dell’altra farina. Farcire la pasta a piacere. Scaldare il forno a 180° 200° e far cuocere per 20-25’ (dipende dal vostro forno)


Pizza
-Fichi & Formaggio Caprino-


Ingredienti:
pasta per pizza (vedi sopra)
8 fichi verdi
8 fichi neri
2 confezioni e mezzo di formaggio caprino
(per intenderci io ho usato il caprino nella confezione da due cilindri)
sale/pepe
olio evo

Preparare la pasta per la pizza (vedi ricetta sopra), stenderla in una placca da forno (cartaforno sempre!!) e formare a vostro piacimento o una pizza grande a forma rotonda o delle piccole pizzette. Bucherellare la superficie con la forchetta in modo che la pasta non si gonfi troppo. Far cuocere a 180° per 15-20' circa, giusto per far dorare la pasta. Nel frattempo lavare bene i fichi e asciugarli, preparare il formaggio in una ciotola lavorandolo per renderlo più spumoso e facilmente spalmabile. A cottura della pasta quasi ultimata, spennellare con olio e salare leggermente, spalmare il caprino e disporre i fichi tagliati a fettine. Aggiustare di sale, pepe e aggiungere un filo d'olio, infornare di nuovo per qualche minuto affinchè il formaggio si possa sciogliere. Servire e godere!!!!

Questa foto che vedete sopra è una pizzetta mignon ... adatta per i più piccoli o per una cena-buffet ....
Questa delizia l'ho trovata su cucina-ricette e colgo l'occasione di ringraziarli pubblicamente per avermi permesso di poter assaggiare una delizia simile ..


Inoltre, ma è più che ovvio, che con questa bontà partecipo con molto piacere alla raccolta di Silvia&Manu, scadenza ... non si sa ma voi partecipate numerosi!!!!! ^_^